Ambienti di formazione pag. 3 di 6

 I movimenti orogenetici conseguenti allo scontro delle placche crostali possono aver prodotto sia la trasformazione che il riarrangiamento delle rocce cristalline ed anche l'apertura di fessure da fratturazione o da contrazione volumetrica delle rocce sedimentarie organogene o evaporitiche.

Tutti questi spazi vuoti sono stati presto riempiti da soluzioni idrotermali che alle varie temperature e pressioni sopra citate hanno generato col tempo i nostri cristalli .L'erosione ha favorito il raffreddamento e portato lentamente in superficie le rocce contenenti i cristalli ,la diminuita pressione litostatica ha poi favorito anche l'innalzamento per "galleggiamento" dovuto alla minore densità della crosta rispetto alle parti sottostanti dell'astenosfera , permettendo l'emersione di questi tesori nascosti nelle profondità della terra .

E' stato calcolato che il Monte Bianco , se non fosse stato eroso per degradazione meteorica, raggiungerebbe i 20 chilometri di altezza . Ancora adesso nella continuazione dell'orogenesi alpino-himalaiana sicuramente in profondità si stanno formando cristalli che vedranno la luce fra molti , moltissimi anni .In una sommaria suddivisione potremmo distinguere le cristallizzazioni avvenute in :

A) fessure con fluidi in movimento di derivazione plutonico-magmatica .

Continua pag. 4

cluster quartz crystals

Aggregato tipico del Dosso dei Cristalli (SO).Le patine che rivestono i cristalli sono un miscuglio di carbonati e talco , si tolgono con lavaggi acidi . mm 78 .
quartz crystals in gypsum

Cristallo autigeno in posto. Il quarzo nero è immerso nell'anidrite bianca dove si è formato Monterosso (PR). mm 13. ca.