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Quarzo alfa, facce rare

  All'inizio del secolo scorso, con lo sviluppo delle tecniche atte a chiarire la struttura dei cristalli per mezzo dei nuovi strumenti (che ne evidenziarono le caratteristiche fisiche nascoste), venne meno la necessità di ricercare tutte le facce, anche le più inconsuete, prima necessarie al loro riconoscimento morfologico.
Tali ricerche morfologiche sui cristalli di quarzo, iniziate verso la metà dell'800 con la descrizione delle forme più frequenti in pubblicazioni rimaste classiche, alla fine divennero una affannosa corsa alla prima segnalazione di facce cristalline sempre più piccole ed incerte.

A questo proposito fu tipico il battibecco sorto tra il Panebianco, ormai maturo professore a Padova, e il giovanissimo Artini , autore di un contestatissimo lavoro sui cristalli di quarzo della Valle Malenco.
Il professore di fatto accusava l'Artini di pubblicare lavori cristallografici senza fondamento al fine di fare carriera accademica.

Effettivamente col tempo molte di tali rarità sono state dimenticate, anche se successive e accurate verifiche non sono mai state fatte, probabilmente per la difficoltà di dimostrare la non esistenza di facce cristalline del quarzo. A ciò si aggiunga che molti autori hanno idealizzato eccessivamente i disegni dei cristalli osservati, facendo ragionevolmente dubitare che frammenti di cristallo con imperfezioni o parziali solubilizzazioni di spigoli o peggio ancora con geminazioni siano stati trasformati in disegni di perfetti individui biterminati con facce ben sviluppate.

Questa incertezza e ambiguità, aggravata a volte dalla inesatta riproduzione di disegni originali, è stata poi trasferita anche su testi moderni di indubbia importanza e serietà.

Quarzo,c ristallo con rarissima faccia "a "laterale alla bipiramide "s".Baveno (VB) . mm 36

 Cristallo complesso, con molte facce inconsuete . Brasile .mm 40