Moreover we describe the pin-hole method as a method for crystallographic analysis in order to define the structure of quartz crystals. |
Le corrosioni artificiali Sottoponendo un cristallodi quarzo a corrosione artificiale con acido fluoridrico diluito , si nota che l'attacco avviene soprattutto sulle facce dei romboedri . Intatte e lucenti ( o quasi ) rimangono invece le facce di prisma esagono. Avviene in sostanza l'inverso di quanto succede nella formazione dei cristalli . Durante l'attacco si provoca l'accorciamento dei cristalli con formazione di incisioni geometriche sulle facce dei romboedri "r" e "z", dei trapezoedri, e delle bipiramidi "S" e l'arrotondamento dei tre spigoli alterni , formati dal romboedro diretto con l'inverso nell'angolo corrispondente alla comparsa della bipiramide trigonale . Anche solubilizzando parzialmente delle sezioni trasversali o verticali
di cristallo, è possibile individuarne l'orientamento . Una sezione di cristallo trasversale o parallela all'asse C , dello spessore di alcuni millimetri ( 5 o 6 ), levigata con abrasivo fine e sottoposta a corrosione per alcune ore in acido fluoridrico al 4-5% e lucidata successivamente da una sola parte , può dare delle preziose informazioni che ci permetteranno di classificare con certezza ogni sfumatura cristallografica di tale sezione .
Il modo di osservazione della sezione potrà essere : |
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- a luce riflessa sulla parte corrosa - a luce polarizzata ( nicol incrociati ) per trasparenza - facendola attraversare per trasparenza da un fascio di luce diffusa puntiforme (punti di luce in italiano-pinhole light-figures in inglese). E' stupefacente come sono messe in evidenza tutte le compenetrazioni e le geminazioni del cristallo di quarzo. In tali sezioni i geminati del Delfinato mostrano isole cristalline con contorni per lo più irregolari e complicati, mentre quelli del Brasile mostrano disegni con contorni geometrici paralleli al prisma esagono e ai romboedri . Altra cosa interessante che le corrosioni mettono in evidenza , sono
i disordini cristallini . Questi si possono osservare specialmente
sulle sezioni trasversali dei cristalli di alta temperatura cristalizzati
come quarzo beta . Anche sezioni
A luce riflessa . In questo modo si nota molto bene se la sezione del cristallo di quarzo è composta da più porzioni, ma è impossibile stabilire compiutamente il tipo di appartenenza anche se l'aspetto delle sezioni trasversali di un geminato del Delfinato è decisamente diverso da quello del Brasile .
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A luce polarizzata .Sostanzialmente la stessa cosa si può vedere per trasparenza a luce polarizzata ( con nicol incrociati ) con la complicazione che la sezione cristallina, se è corrosa, offusca la brillantezza dei colori di interferenza. Le sezioni lucidate e non corrose si dovrebbero osservare a luce monocromatica per avere maggiori informazioni; a luce bianca le sezioni trasversali lucidate generano colori di interferenza che possono essere molto intensi ed evidenziare molto chiaramente eventuali geminazioni (vedi figure a lato e sotto). Le sezioni verticali non danno colori di interferenza, ma mettono in evidenza dopo corrosione le eventuali geminazioni .
I PUNTI DI LUCE Punti di luce . Risultati ben più interessanti si hanno se si osservano le sezioni sia longitudinali che trasversali del cristallo di quarzo con i " punti di luce " ( purchè le tessere del mosaico cristallino siano abbastanza estese ) .I punti di luce si ottengono facilmente osservando per trasparenza le sezioni corrose attraversate da un fascio di luce diffusa (basta interporre della carta da lucidi) uscente da un piccolo foro (0,2- 0,5 mm) , fatto in un lamierino o cartoncino sottile opaco. Le sezioni appoggiate dalla parte levigata e guardate dalla parte corrosa mostrano per trasparenza disegni di luce particolari ( al buio , con microscopio binoculare ). Le sezioni trasversali mostrano una stella a tre punte con i raggi curvati verso destra o verso sinistra , secondo il senso del cristallo;le sezioni verticali mostrano invece disegni molto complessi specificati e schematizzati nel disegno della pag.7 seguente . E' doveroso ricordare che ogni "punto di luce " formerà un disegno ,altrettanto farà ogni isola cristallina ; perciò nell'osservazione si farà scorrere la sezione per scandagliarne tutta la superficie .
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Le sezioni longitudinali ottenute asportando lo spigolo formato da due facce dell'esagono mostrano disegni diversi se si osservano dall'asse "Y" positivo o negativo . Il primo , se è un cristallo sinistro,ha l'aspetto di una " Z " stilizzata , oppure di una "S" ( speculare alla prima ), se è destro . Osservato dall'asse "Y" negativo , il disegno formato ha l'aspetto di un "due punti " stilizzato orizzontale con una codina che va verso sinistra o verso destra , secondo il senso del cristallo .
Dopo corrosione, tutte le superfici di taglio sono rugose per le
sporgenze residue (mentre le superfici naturali del cristallo restano
pressochè intatte se non hanno subito lesioni, graffi o colpi);
osservate al microscopio, sono diverse nelle diverse direzioni cristallografiche,
così come sono diversi i disegni che mostrano in trasparenza.
Ho sperimentato la tecnica usando cristalli di quarzo di vario tipo
e provenienza . Ho potuto constatare che i geminati del Delfinato
sono piuttosto comuni nei cristalli a mosaico
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Un'ultima osservazione meritano le corrosioni e la loro sospetta influenza sugli indici cristallini .Nella mia collezione ho alcuni cristalli che presentano piccoli segni di corrosione naturale che assomigliano in modo inquietante a molte "rarità cristallografiche " della letteratura . Temo che tali "facce rare" siano da ricondurre a pseudofacce di corrosione che si sono formate sugli spigoli dei cristalli di quarzo. (Se sommiamo questi errori interpretativi agli errori dovuti alle curvature delle superfici e alla non planarità dei cristalli macromosaici, si possono spiegare le quantità spropositate degli indici riportati dalla letteratura).
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